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Come fare una puntura (iniezione): facile tutorial per procedere al meglio

Un’iniezione, comunemente chiamata “puntura,” è una tecnica che permette di somministrare farmaci attraverso la pelle nei tessuti sottostanti.

Un’iniezione, comunemente chiamata “puntura,” è una tecnica che permette di somministrare farmaci attraverso la pelle nei tessuti sottostanti.

Rappresenta una abilità tecnica di competenza specificatamente infermieristica. La procedura di somministrazione prevede l’uso di una siringa sterile equipaggiata con un ago cavo.

Sebbene il termine “iniezione” sia spesso utilizzato in modo generico per indicare l’atto stesso, esistono diverse tipologie e tecniche di iniezione, ciascuna classificata in base allo strato cutaneo che si intende raggiungere: intradermica, sottocutanea, intramuscolare, intraossea, endovenosa.

In questo articolo esploreremo dettagliatamente due modalità di iniezione, eseguibili anche a domicilio del paziente, fornendo, per ciascuna, un breve tutorial circa le modalità di esecuzione in modo efficace e sicuro.

 

Iniezione sottocutanea o intramuscolare?

Prima di approfondire la tecnica per eseguire un’iniezione, è cruciale comprendere la distinzione tra un’iniezione sottocutanea e un’iniezione intramuscolare.

Le iniezioni sottocutanee coinvolgono la somministrazione del farmaco nello spazio sottocutaneo, situato appena sotto la superficie della pelle, mentre le iniezioni intramuscolari prevedono la somministrazione del farmaco nel tessuto muscolare più profondo.

La scelta tra le due modalità dipenderà quindi dal tipo di farmaco prescritto e dalle indicazioni specifiche del medico.

Qui di seguito sono illustrate le caratteristiche distintive e le tecniche fondamentali per entrambe le modalità di somministrazione dei farmaci.

 

Iniezione sottocutanea

L’iniezione sottocutanea è un metodo di somministrazione di farmaci che consiste nell’iniettare il medicinale nello spazio sottocutaneo, situato immediatamente sotto la pelle.

Questo strato, composto da tessuto connettivo e grasso, ha pochi vasi sanguigni e non contiene organi vitali, rendendolo un sito ideale per le iniezioni.

Sono, infatti, zone comunemente utilizzate per le Iniezioni sottocutanee:

  • La parte superiore esterna del braccio.
    La regione deltoidea, infatti, situata nella parte superiore del braccio, poco sotto la spalla, è spesso scelta per le iniezioni sottocutanee: questa area offre un ampio spazio sottocutaneo, facilitando la somministrazione.
  • La regione addominale periombelicale.
    Intorno all’ombelico si trova la regione addominale periombelicale, un’area comune per le iniezioni sottocutanee. È essenziale mantenere una distanza minima di 5 cm dall’ombelico per evitare disagi e complicazioni.
  • La fascia antero-laterale della Coscia:
    L’area antero-laterale della coscia, che comprende la parte anteriore e laterale della coscia, è un’altra zona adatta. È importante evitare la parte centrale anteriore della coscia per ridurre il rischio di danni ai nervi o ai vasi sanguigni.

 

Consigli per la somministrazione di un farmaco per via sottocutanea

La scelta di utilizzare questa tecnica può essere motivata dalla necessità di una somministrazione lenta e graduale del farmaco. Le iniezioni sottocutanee devono essere eseguite con aghi ipodermici o strumenti (penne predosate) appositamente progettati per penetrare il sottocutaneo.
Prima di procedere, è cruciale verificare la compatibilità del farmaco con questo metodo di somministrazione e seguire le linee guida specifiche per l’iniezione date dal tuo medico.

Tra i farmaci somministrabili per via sottocutanea, i più famosi sono senza dubbio:

  • Insulina: utilizzata prevalentemente nei pazienti con diabete, l’insulina è fondamentale per il controllo dei livelli di glucosio nel sangue.
  • Eparina: un anticoagulante utilizzato per prevenire la formazione di coaguli sanguigni. Spesso prescritta a pazienti a rischio di trombosi o come trattamento anticoagulante a lungo termine.
  • Alcuni vaccini: Molti vaccini, come quelli contro l’influenza, l’epatite B, e il morbillo-parotite-rosolia (MPR), sono somministrati per via sottocutanea.
  • Farmaci per la fertilità: come il coriongonadotropin alfa e il folitropin alfa, usati nel trattamento dell’infertilità.
  • Farmaci biologici: come il dupilumab per il trattamento delle forme di asma severo.
  • Farmaci per la perdita di peso: come la liraglutide, a dosi specifiche.
  • Farmaci antiartritici: Come l’etanercept, usato nel trattamento di alcune forme di artrite.
  • Trattamenti ormonali e trattamenti per le patologie autoimmuni.
 
Come fare una puntura sottocutanea

Tecnica di somministrazione sottocutanea con siringhe pre-riempite, penne per autoiniezione e tecnica della plica cutanea.

La somministrazione sottocutanea è un metodo efficace per l’assorbimento di farmaci nel corpo attraverso l’iniezione nel tessuto sottocutaneo.

Alcuni farmaci vengono forniti in siringhe pre-riempite o penne per autoiniezione, che semplificano il processo e permettono al paziente l’automedicazione al domicilio. Ecco i passaggi chiave per una corretta esecuzione:

  1. Preparazione: anzitutto occorre lavarsi le mani per almeno 60 secondi e indossare guanti monouso se necessario.
  2. Controllare il farmaco per dose corretta, scadenza e aspetto.
  3. Scelta del sito di Iniezione: come abbiamo specificato, siti comunemente usati includono la parte superiore esterna del braccio, l’addome (escludendo un’area di 5 cm intorno all’ombelico) e la fascia antero-laterale della coscia. Nelle terapie a lungo termine ricorda di alternare i siti di iniezione per ridurre il rischio di danno ai tessuti, irritazione cutanea e dolore.
  4. Pulire la zona di iniezione con un tampone imbevuto di sostanza disinfettante per cute integra, con movimenti circolari partendo dal punto selezionato per l’iniezione e andando verso l’esterno fino ad un’ampiezza di circa 5 cm.
  5. Preparazione del dispositivo. È essenziale preparare la siringa pre-riempita o la penna per autoiniezione, seguendo con attenzione le istruzioni del produttore.
    Quando si usano siringhe pre-riempite, è possibile notare una piccola quantità di aria all’interno. In generale, si raccomanda di non espellere questa aria prima dell’iniezione. Questo perché tale procedura non è necessaria e potrebbe anche compromettere la corretta somministrazione del farmaco. L’aria presente nelle siringhe pre-riempite ha infatti uno scopo ben definito: contribuisce a separare adeguatamente i tessuti sottocutanei, favorendo un assorbimento ottimale del medicinale. È sempre importante fare riferimento al foglietto illustrativo del farmaco o consultare il proprio medico in caso di dubbi.
    A seconda della lunghezza dell’ago, due diverse inclinazioni possono essere utilizzate per iniettare il farmaco nel sottocute: per aghi di lunghezza tra 4 e 6 mm, l’iniezione può essere eseguita posizionando l’iniettore e l’ago a 90 gradi rispetto al piano cutaneo di somministrazione, mentre per aghi superiori ai 6 mm, è preferibile usare la tecnica della plica cutanea o, negli adulti con maggiore tessuto adiposo, posizionare l’ago a 45 gradi.
  6. Iniezione: tenendo la siringa o il dispositivo, in maniera salda e senza movimenti bruschi, con la mano dominante inserisci l’ago nel sito prescelto. Nel caso delle iniezioni sottocutanee, non sono presenti sufficienti evidenze in letteratura a supporto dell’esecuzione della manovra di aspirazione prima di inoculare il farmaco. Infatti, nel sottocute questa manovra potrebbe danneggiare il tessuto circostante, causando sanguinamenti e comparsa di piccoli lividi.Pertanto, per le iniezioni sottocutanee, non è raccomandato eseguire la manovra di aspirazione (nota anche come manovra di Lesser) di cui parleremo espressamente nel paragrafo sulle iniezioni intramuscolo.
    A questo punto inietta lentamente e con costanza, senza fare movimenti oscillatori, il farmaco in modo da minimizzare la sensazione di fastidio ed il dolore. Attendi un momento (3-4 secondi) prima di ritirare l’ago per assicurarti che tutto il farmaco sia stato somministrato. Estrai quindi l’ago e tampona delicatamente la zona con una garza di TNT (tessuto non tessuto) per asciugare una eventuale piccola fuoriuscita di sangue.


Attenzione:
Non massaggiare la zona dopo l’iniezione poiché potresti favorire la formazione di piccoli ematomi.

 
Come fare una puntura sottocutanea. Precauzioni dopo l’iniezione

Smaltire l’ago e la siringa in modo sicuro in un contenitore per rifiuti taglienti. Non tentare mai di re inserire il cappuccio dell’ago dopo l’utilizzo per evitare di pungersi. Non riutilizzare mai la siringa.
Monitorare eventuali reazioni locali come rossore, gonfiore o dolore e riferirle immediatamente al proprio medico curante.

Nota bene: è importante seguire le istruzioni specifiche per il tipo di siringa pre-riempita o penna per autoiniezione utilizzata. Alcuni dispositivi possono avere caratteristiche o passaggi aggiuntivi che devono essere seguiti per garantire una somministrazione efficace e sicura del farmaco.

Questa procedura, pur essendo facilitata dall’uso di dispositivi come siringhe pre-riempite e penne per autoiniezione, richiede comunque attenzione e precisione per garantire un’efficace somministrazione del farmaco e minimizzare il rischio di complicazioni. Fai sempre riferimento al tuo specialista per essere addestrato all’automedicazione quando prevista.

 
Approfondimento: tecnica della plica cutanea

La tecnica della plica cutanea è una procedura utilizzata nella somministrazione sottocutanea di farmaci, specialmente quando si utilizzano aghi di lunghezza maggiore.

Questa tecnica aiuta a garantire che il farmaco venga iniettato correttamente nel tessuto sottocutaneo, evitando il tessuto muscolare sottostante. È particolarmente utile per persone con uno strato adiposo sottocutaneo meno spesso o nei bambini, dove c’è il rischio che un ago più lungo possa raggiungere il muscolo.
Ecco i passaggi chiave:
a) Formazione della plica cutanea
Afferrare delicatamente e sollevare la pelle e il tessuto sottostante tra il pollice e l’indice. Questo crea una “plica” di tessuto, che è lo strato di pelle e tessuto sottocutaneo.
È importante assicurarsi che la plica sia sufficientemente grande da consentire l’iniezione nel tessuto sottocutaneo senza raggiungere il muscolo.
b) Iniezione
Una volta formata la plica cutanea, l’ago deve essere inserito a un angolo di circa 45 gradi. Questo angolo consente all’ago di passare attraverso la pelle e di posizionarsi correttamente nel tessuto sottocutaneo. Iniettare il farmaco lentamente e con attenzione.
c) Rilascio della plica e conclusione
Dopo l’iniezione, rilasciare delicatamente la plica cutanea e ritirare l’ago. Non è necessario massaggiare la zona dopo l’iniezione.

 
Le iniezioni intramuscolari

Le iniezioni intramuscolari o, più semplicemente, intramuscolo sono un metodo di somministrazione di farmaci ampiamente utilizzato in ambito clinico. Rappresentano, infatti, un valido metodo per la somministrazione dei farmaci, a casa o in ospedale, quando non è possibile utilizzare la via orale o quando questa è sconsigliata.

Come dice la parola, intra muscolo, questa tecnica implica l’introduzione diretta di un farmaco nel tessuto muscolare, consentendo un rapido assorbimento del medicinale e una distribuzione efficace nell’organismo.

Tuttavia, le iniezioni intramuscolari possono essere fonte di ansia e disagio per molti pazienti, principalmente a causa del dolore associato alla procedura.

L’obiettivo di una corretta tecnica di iniezione intramuscolare è non solo assicurare un’efficace somministrazione del farmaco, ma anche minimizzare il dolore e il disagio per il paziente.

Questo aspetto è cruciale non solo per il comfort del paziente ma anche per la compliance al trattamento, soprattutto in terapie che richiedono somministrazioni ripetute.

 
Come fare una puntura intramuscolare

Nei prossimi passaggi esploreremo i vari aspetti e le tecniche specifiche che gli operatori sanitari possono adottare per rendere le iniezioni intramuscolari più indolori possibile, migliorando così l’esperienza complessiva del paziente.

a) Preparazione del necessario: anzitutto occorre lavarsi le mani per almeno 60 secondi e indossare guanti monouso se necessario. Prepara tutto il necessario, una garza di TNT, un disinfettante per cute integra, una siringa, un contenitore per lo smaltimento dei rifiuti e, ovviamente, il farmaco prescritto. È opportuno controllarne la scadenza, l’aspetto (assicurarti che non ci siano particelle o cambiamenti di colore) e che la dose sia corretta.

b) Scelta della siringa: per l’iniezione intramuscolare è fondamentale preparare la siringa con attenzione per garantire sicurezza, efficienza e il minor disagio possibile per il paziente.
È consigliato utilizzare una siringa atossica e sterile, equipaggiata con un ago sottile di diametro 22-23 G, affilato per facilitare la penetrazione e garantire scorrevolezza, minimizzando così il dolore e il disagio per il paziente.
Optare per una siringa con cilindro trasparente è fondamentale per permettere una facile ispezione del contenuto e la rimozione delle bolle d’aria. Una scala graduata di colore nero è preferibile per un dosaggio preciso. Inoltre, il cilindro della siringa dovrebbe essere dotato di alette ampie, per garantire una presa sicura e una maggiore maneggevolezza durante l’iniezione.

Il volume del liquido iniettabile può variare a seconda della sede di iniezione e del tipo di farmaco somministrato. Una siringa da 5 ml è generalmente la scelta più appropriata per la maggior parte dei farmaci somministrati attraverso questa via. Questa dimensione garantisce che il volume del farmaco sia adeguato e, allo stesso tempo, rispetta il limite consigliato di 5 ml per iniezione negli adulti, contribuendo a ridurre il rischio di dolore eccessivo e complicazioni nel sito di iniezione.

c) Caricamento del farmaco: se il farmaco si trova in un flacone, pulire il tappo di gomma con un tampone imbevuto di disinfettante per sterilizzarlo. Se il farmaco consiste in una fiala monodose di solvente e un flacone di farmaco in polvere da ricostituire, aprire la fiala con cautela e seguire le indicazioni specifiche del produttore per la ricostituzione del farmaco per evitare contaminazioni ed errori di diluizione.
Aspirare lentamente il farmaco nella siringa, controllando che il volume corrisponda alla dose prescritta. Se si formano bolle d’aria, è possibile rimuoverle picchiettando delicatamente la siringa e spingendo leggermente lo stantuffo. Una volta caricato il farmaco, controllare nuovamente il volume nella siringa per assicurarsi che sia corretto e che non ci siano bolle d’aria significative.
È consigliabile sostituire l’ago utilizzato per la preparazione del farmaco prima di procedere all’iniezione. Questo passaggio è essenziale per evitare che eventuali contaminazioni residue presenti sull’ago durante la fase di preparazione del farmaco possano entrare in contatto con la cute del paziente

d) “Trova il punto giusto”: scegliere la sede per l’Iniezione Intramuscolare. Contrariamente a quanto comunemente si pensi, la somministrazione di un’iniezione intramuscolare non è una manovra banale. La scelta della sede giusta è fondamentale per la sicurezza e l’efficacia del trattamento. Ecco una panoramica delle cinque sedi principali per le iniezioni intramuscolari, con relativi pro e contro:

Sede deltoidea.
Localizzata nella parte superiore del braccio, da 2,5 a 5 cm sotto il processo acromiale, nella quale confluiscono tre parti del muscolo deltoide: posteriore, centrale ed anteriore. L’iniezione deve essere fatta nella parte muscolare più densa ovvero nella centrale.

  • Pro: Facilmente accessibile, ma ideale solo per piccoli volumi di farmaco (fino a 1-2 ml).
  • Contro: Capacità limitata di somministrazione del farmaco; rischio di lesioni se non eseguita correttamente da personale sanitario addestrato, dolore di media intensità.

Sede vasto laterale.
Localizzata tra il grande trocantere del femore e il condilo femorale laterale del ginocchio, nel terzo medio della coscia.

  • Pro: zona ampio e ben sviluppata, adatta per adulti e bambini, utile anche nel caso di volumi maggiori di farmaco. In questa sede non sono presenti grandi vasi o complessi nervosi per questi motivi la pericolosità è bassa.
  • Contro: Possibilità di dolore o irritazione

Sede ventrogluteale:
questa sede, da preferire per la procedura, corrisponde al fianco del paziente e si localizza con una specifica tecnica. Si individua ponendo il tallone della mano opposto alla sede scelta sul trocantere del paziente (cioè mano sinistra su trocantere destro e viceversa), con il pollice rivolto verso il davanti del paziente, l’indice rivolto verso la spina iliaca anteriore e il medio divaricato verso la parte inferiore della cresta iliaca. L’area triangolare che verrà a crearsi tra indice, medio e cresta iliaca delimiterà la sede d’iniezione.

  • Pro: Meno dolore e minor rischio di danneggiare nervi o vasi sanguigni; adatto per volumi maggiori.
  • Contro: Meno accessibile e richiede più precisione e competenza nell’individuazione del punto di iniezione.

Sede dorsogluteale (gluteo): localizzata nel muscolo gluteo, da 5 a 7,5 cm sotto la cresta iliaca. Questa sede è spesso la più utilizzata, ma, allo stesso tempo, la meno raccomandata dalle linee guida e di indirizzo a causa della presenza di grossi nervi (nervo sciatico) e vasi sanguigni che aumentano il rischio di complicanze.
Per ridurre il rischio di lesioni, si raccomanda di dividere idealmente la zona glutea in quattro quadranti e di effettuare l’iniezione nel quadrante superiore esterno. Questa pratica aiuta ad evitare i grossi nervi e i vasi sanguigni.

  • Pro: grande area muscolare, adatta per volumi maggiori di farmaco.
  • Contro: rischio di lesioni al nervo sciatico; meno raccomandato a causa della vicinanza a importanti strutture nervose e vascolari. Dolore intenso.

Sede rettofemorale: localizzata a metà tra la cresta iliaca superiore e la rotula, nel medio anteriore della coscia. Viene utilizzata nel paziente allettato, obeso o nell’auto-somministrazione quando altre sedi non sono indicate.

  • Pro: facile accessibilità, soprattutto in pazienti allettati o obesi.
  • Contro: forte disagio e dolore post-iniezione; vicinanza a nervi e vasi sanguigni.
 
Considerazioni Generali:
  • La scelta della sede di iniezione dipende dal volume del farmaco, dalle condizioni fisiche del paziente e dall’esperienza dell’operatore sanitario.
  • È fondamentale evitare aree con lesioni, infezioni o alterazioni della cute.
  • La rotazione delle sedi di iniezione è importante per prevenire complicanze ed aumentare il confort del paziente
  • Evita le cicatrici e le zone Irritate

La selezione accurata della sede per l’iniezione intramuscolare è un aspetto critico che va ben oltre la semplice “manovra”: richiede conoscenza anatomica, valutazione del paziente e comprensione delle caratteristiche specifiche di ciascuna sede.

Questa attenzione ai dettagli è cruciale per garantire l’efficacia del trattamento e la sicurezza del paziente.

d) pulire la zona di iniezione con un tampone imbevuto di sostanza disinfettante per cute integra, con movimenti circolari partendo dal punto selezionato per l’iniezione e andando verso l’esterno fino ad un’ampiezza di circa 5 cm

e) Le tecniche per eseguire l’iniezione intramuscolare. Le iniezioni intramuscolari possono essere eseguite utilizzando diverse tecniche, in base alla sede di iniezione e alle esigenze specifiche del paziente o alla preparazione dell’operatore. Le due tecniche principali sono la tecnica standard e la tecnica del tratto Z.

Tecnica standard:
Questa tecnica prevede l’inserimento diretto dell’ago nel muscolo, ad un angolo di 90 gradi rispetto alla superficie della pelle.
Dopo aver disinfettato la pelle, l’ago viene inserito rapidamente e in modo deciso fino alla profondità necessaria per raggiungere il tessuto muscolare.
Il farmaco viene poi iniettato lentamente e, una volta completata l’iniezione, l’ago viene rimosso con un movimento rapido.

Tecnica del tratto Z:
Questa tecnica rappresenta la ‘best practice’ ed è particolarmente utile per ridurre il rischio di rilascio del farmaco nel tessuto sottocutaneo e nel circolo sanguigno. Prima dell’inserimento dell’ago, sempre a 90°, la pelle e il tessuto sottocutaneo vengono spostati lateralmente con la mano non dominante di circa 3-4 cm dalla loro posizione normale; l’ago viene quindi inserito a 90° rispetto alla cute e il farmaco iniettato. Dopo l’iniezione, mantenere l’ago in posizione per alcuni secondi prima di ritirarlo. Una volta rimosso l’ago, rilasciare la pelle, che tornerà alla sua posizione originale, creando un tratto di tessuto zigzagato che sigilla il sito di iniezione, impedendo il ritorno del farmaco verso la zona sottocutanea.

Aspirare per almeno 5 a 10 secondi durante le iniezioni dorsogluteali prima di iniettare il farmaco al fine di garantire che quest’ultimo non venga inavvertitamente somministrato per via endovenosa.

Per una iniezione intramuscolare perfetta, non bisogna avere fretta. Un’iniezione lenta (10 secondi per millilitro) permette di distendere le fibre muscolari per favorire l’assorbimento e ridurre al massimo il dolore.
In entrambe i casi, una volta estratto l’ago occorre esercitare una leggera pressione con una garza sterile di TNT (senza eseguire il massaggio post-iniezione che potrebbe favorire la formazione di fastidiosi ematomi).
Al termine attendi altri 10 secondi per permettere al farmaco di diffondersi all’interno del muscolo; ritira, quindi, l’ago con un movimento rettilineo e costante.

 
Come fare una puntura intramuscolare. Precauzioni dopo l’iniezione

Smaltire l’ago e la siringa in modo sicuro in un contenitore per rifiuti taglienti. Non tentare mai di re-inserire il cappuccio dell’ago dopo l’utilizzo per evitare di pungersi. Non riutilizzare mai la siringa.
Monitorare eventuali reazioni locali come rossore, gonfiore o dolore e riferirle immediatamente al proprio medico curante.

 
Conclusioni

In questa guida abbiamo esaminato con attenzione due modalità di iniezione – sottocutanea e intramuscolare – complete di un tutorial che illustra, passo dopo passo, come eseguirle correttamente, con tutte le precauzioni necessarie e cercando di provocare il minor dolore possibile.

Abbiamo inoltre imparato che fare una puntura non è così semplice e richiede una serie di passaggi specifici. Per questo è fondamentale leggere il foglietto illustrativo all’interno della confezione del dispositivo. In caso di dubbi, non esitare a rivolgerti al tuo medico.

 


Domande Frequenti

Il dolore è una delle complicanze comuni delle iniezioni intramuscolari. Per alleviare efficacemente il dolore, si sono dimostrate efficaci vari interventi:

  • Utilizzo di uno spray freddo;
  • Utilizzo di pomate non anestetiche, che simulano la sensazione del freddo;
  • Stimolazione palmare;
  • Miscele topica di anestetici locali;
  • Pressione manuale, tapping ritmico, agopressione;
  • Preferire il sito ventrogluteale rispetto al sito dorsogluteale;
  • Piede ruotato internamente e tecniche del tratto Z;
  • Prediligere un tasso di iniezione lento, 10 secondi per cc.;
  • Esecuzione di un’iniezione intramuscolare rapida senza aspirazione;

Un semplice trucco per ridurre la sensazione di dolore durante la procedura consiste nel chiedere al paziente di tossire vigorosamente immediatamente prima dell’iniezione. La trasmissione dell’impulso della tosse è più rapida di quella dell’impulso doloroso che viaggia attraverso le fibre nervose a lenta conduzione: ciò aiuta a minimizzare l’impatto della soglia del dolore percepita dal cervello.

Nel panorama delle iniezioni intramuscolari, la cosiddetta manovra di Lesser, ovvero l’aspirazione da effettuare poco prima dell’iniezione, creando una pressione negativa nel cilindro della siringa o per circa 10 secondi, è stata a lungo un punto di discussione tra i professionisti sanitari.

Tradizionalmente, la tecnica viene utilizzata per assicurarsi che l’ago non penetri in un vaso sanguigno e conseguentemente il farmaco non venga somministrato per via endovenosa. Infatti, se, una volta penetrati con l’ago nella sede dell’iniezione, aspirando per 10 secondi, notiamo che una piccola quantità di sangue refluisce nel cilindro dovremo abbandonare il sito di inoculo per scegliere uno nuovo.

Questa pratica è stata, recentemente, rivalutata alla luce di nuove ricerche e linee guida, ma, soprattutto, per il dolore ed il fastidio che la tecnica può provocare sul paziente a fronte di una relativa utilità.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il CDC non lo raccomandano. La manovra di aspirazione non è, quindi, ritenuta necessaria e riservata solo per le iniezioni nel sito dorsogluteale.

Tuttavia, al momento, non esistono ricerche definitive che raccomandino di eliminare l’aspirazione in maniera definitiva, tranne che per le vaccinazioni.

Come hai visto, effettuare una iniezione è più complesso di quanto sembri. Normalmente questo è un atto da riservare al personale sanitario ed una abilità specifica dell’infermiere.

Solo in particolari situazioni, che richiedono medicinali da somministrare intramuscolo per lunghi periodi o farmaci in auto-somministrazione, potrai effettuarle dopo un training specifico da parte del medico curante o un professionista sanitario. In caso di dubbi, consulta sempre un professionista sanitario.

In ambito pediatrico, è importante considerare l’ansia o la paura dei bambini verso gli aghi. A volte è necessario aiutare a tenere e posizionare il bambino in modo appropriato. In questo senso, sono molto utili le tecniche di distrazione come soffiare bolle durante l’iniezione.
È consigliabile l’uso di un analgesico topico prima dell’iniezione per diminuire il dolore. La collaborazione con il medico, nel bambino, è cruciale per scegliere il metodo migliore per ridurre il dolore e lo stress.
Per i bambini fino a 3 anni, il muscolo vasto laterale è il sito preferito per le vaccinazioni, mentre per i bambini dai 3 ai 18 anni con una massa muscolare adeguata, si può utilizzare anche il muscolo deltoide. Infine, potrebbe essere utile applicare un cerotto adesivo colorato sul sito di iniezione per rendere l’esperienza meno stressante.

Per approfondire l’argomento ti consigliamo la seguente bibliografia.

  • Lilley, L.L., Rainforth Collins, S., Snyder, J.S. (2023). Chapter 9: Photo atlas of drug administration. In Pharmacology and the nursing process (10th ed., pp. 102-134). St. Louis: Elsevier
  • Centers for Disease Control and Prevention (CDC). (2023). Vaccine recommendations and guidelines of the ACIP: Vaccine administration. Retrieved February 11, 2023, from https://www.cdc.gov/vaccines/hcp/acip-recs/general-recs/administration.html (Level VII)
  • Nakajima, Y. and others. (2020). Anatomically safe sites for intramuscular injections: A cross-sectional study on young adults and cadavers with a focus on the thigh. Human Vaccines & Immunotherapeutics, 16(1), 189-196. doi:10.1080/21645515.2019.1646576 (Level V)
  • Polania Gutierrez JJ, Munakomi S. Intramuscular Injection. [Updated 2023 Aug 13]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK556121/


Prof. Jacopo Pagani
Medico Chirurgo-Pediatra. Dottore di ricerca in scienze Pediatriche.