Elettromedicali

Accessori nebulizzatori

Da Presteril, i kit di ricambio per aerosolterapia che contengono: ampolla, pisper e connettore, forcella nasale, tubo per l’aria, boccaglio con o senza valvola, filtri e mascherina per adulti e pediatrica. Ogni elemento è sostituibile autonomamente.

Tutti gli accessori sono realizzati in materiale resistente, facili da pulire, privi di lattice e ftalati. Le mascherine, grazie alle morbide estremità in silicone, sono delicate sulla pelle e adatte anche ai più piccoli.

Presteril Aerosol terapia
Kit AdaptAir per aerosolterapia - 1 pz
Presteril aerosol terapia
Kit universale per aerosolterapia - 1 pz
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Accessori nebulizzatori

Da Presteril, i kit di ricambio per aerosolterapia che contengono: ampolla, pisper e connettore, forcella nasale, tubo per l’aria, boccaglio con o senza valvola, filtri e mascherina per adulti e pediatrica. Ogni elemento è sostituibile autonomamente. Tutti gli accessori sono realizzati in materiale resistente, facili da pulire, privi di lattice e ftalati. Le mascherine, grazie alle morbide estremità in silicone, sono delicate sulla pelle e adatte anche ai più piccoli.
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I benefici del prodotto

i tutorial di presteril
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Step 1

Lava accuratamente le mani con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi.

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Step 2

Pulisci la ferita con acqua potabile, rimuovendo sporco, terra o eventuali schegge.

3

Step 3

Disinfetta la ferita con una garza sterile imbevuta di disinfettante specifico, poi asciugala con cura. Applica il cerotto sulla ferita, premendo leggermente per garantire una buona aderenza.

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Step 4

Mantieni la ferita pulita e sostituisci il cerotto almeno una volta al giorno.

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Step 1

Pulisci delicatamente la ferita con una compressa in garza sterile imbevuta di disinfettante specifico.

2

Step 2

Detergi la zona con movimenti che vanno dall’interno verso l’esterno, per rimuovere eventuali tracce di sporco o materiale rimasto sulla ferita.

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Step 3

Rimuovi la medicazione dalla confezione e, se necessario, tagliala nella misura che desideri.

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Step 4

Stacca la medicazione dai due fogli di plastica che la rivestono e applicala sulla lesione.

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Step 5

Copri la ferita con una compressa pulita e fissa con la medicazione secondaria, adatta alla quantità di essudato.

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Step 6

Controlla regolarmente la ferita e cambia la medicazione almeno una volta al giorno.

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Step 1

Rimuovi il tappo e pulisci l’apertura del tubetto e l’interno del tappo con un tampone imbevuto di alcool.

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Step 2

Premi la parte superiore del tappo per forare il sigillo in alluminio che chiude la punta del tubetto, senza spremere.

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Step 3

Pulisci delicatamente la ferita con una compressa in garza sterile imbevuta di disinfettante specifico.

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Step 4

Detergi la zona con movimenti che vanno dall’interno verso l’esterno, per rimuovere eventuali tracce di sporco o materiale rimasto sulla ferita.

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Step 5

Utilizza una spatola sterile per distribuire un sottile strato di gel direttamente sull’area della ferita o sulla cute circostante, oppure prima su una garza sterile.

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Step 6

Copri la zona trattata con una medicazione secondaria adatta, in base alla quantità di essudato. Controlla regolarmente sia la ferita che la pelle intorno.

A base di miele di grado medicale, vitamina C ed E, il gel cicatrizzante, idroattivo e antimicrobico HoneyPRO è indicato per il trattamento di ustioni superficiali e a spessore parziale (1° e 2° grado), per ferite croniche, oncologiche, chirurgiche, infette o ferite acute.

Ipoallergenico, dermatologicamente e clinicamente testato, non appiccica, favorisce la cicatrizzazione e previene le infezioni.

Grazie alla presenza del miele medicale, mantiene un pH acido che aiuta a sbrigliare la ferita, contrasta la proliferazione batterica ed elimina i cattivi odori.

1. Lava accuratamente le mani con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi.
2. Pulisci la ferita con acqua potabile ed elimina sporco, schegge o terra.
3. Disinfetta la ferita: usa una compressa sterile con disinfettante, poi asciuga la zona interessata.
4. Scegli la medicazione giusta per le tue esigenze, quindi rimuovi una delle due alette protettive e posiziona sulla pelle la prima metà del cerotto.
5. Applica la medicazione verificando che il tamponcino copra la ferita, quindi rimuovi la seconda aletta e fissa il cerotto premendo delicatamente.
6. Mantieni la ferita pulita e cambia medicazione almeno una volta al giorno.

Ricorda che un tattoo è molto più di un semplice disegno sulla pelle: è una piccola ferita che ha bisogno delle giuste attenzioni per evitare infezioni, irritazioni o fastidiosi sbiadimenti precoci.

In questo articolo, scoprirai tutto ciò che c’è da sapere su come curare i tatuaggi, quali prodotti utilizzare, cosa evitare assolutamente e come proteggere la pelle per un risultato perfetto. Infatti, curare un tatuaggio significa anche prendersi cura della propria pelle.

 

Tatuaggi: cosa accade alla pelle e quanto impiega a guarire?

Quando ti fai un tatuaggio, la pelle subisce una microlesione controllata: l’ago raggiunge il derma depositando i pigmenti dell’inchiostro in profondità. Questo processo attiva immediatamente il sistema immunitario, che reagisce come farebbe con qualsiasi altra ferita.

Subito dopo la sessione, la pelle appare arrossata, gonfia e sensibile. Questo perché il corpo attiva il sistema immunitario per contrastare eventuali agenti patogeni e favorire la riparazione cutanea. Nei giorni successivi, il corpo inizia a creare un nuovo strato superficiale di pelle per proteggere l’area e si formano delle croste per sigillare la ferita e prevenire infezioni, che è fondamentale non rimuovere.

Passate le prime fasi, inizia la vera e propria guarigione del tatuaggio che potrebbe richiedere le seguenti tempistiche:

  1. Guarigione superficiale (2-4 settimane): dopo la seduta, la zona tatuata appare arrossata e sensibile. Nei giorni successivi, possono comparire crosticine e desquamazione, segni tipici del processo di rigenerazione. Questa fase richiede particolare attenzione per evitare infezioni e favorire un recupero rapido.
  2. Guarigione completa (3-6 mesi): anche se la superficie della pelle sembra normale dopo poche settimane, la rigenerazione cutanea interna continua per diversi mesi. Il derma lavora per stabilizzare i pigmenti e ricostruire la barriera cutanea, garantendo un tatuaggio più definito e brillante nel tempo.

In ogni momento, una corretta routine di cura della pelle tatuata è fondamentale per evitare infezioni, irritazioni e perdita di colore. Infatti, una pelle ben idratata e protetta permetterà al tatuaggio di guarire al meglio ma soprattutto di mantenere i suoi colori brillanti e definiti nel tempo.

  
Fattori che influenzano la guarigione del tatuaggio

Come abbiamo visto, un tatuaggio può impiegare dai 3 ai 6 mesi per guarire completamente. Tuttavia, queste tempistiche possono variare in base a diversi fattori che è importante conoscere e considerare:

  • Dimensioni e complessità del tatuaggio: un piccolo simbolo guarisce più rapidamente rispetto a un’ampia zona colorata o a un tatuaggio con molte sfumature;
  • Tipo di pelle: le pelli più sensibili o secche possono richiedere più tempo per ripararsi, mentre una pelle ben idratata e in salute favorisce una rigenerazione più veloce;
  • Posizione del tatuaggio: aree sottoposte a sfregamento, come mani e piedi, possono impiegare più tempo per guarire rispetto a zone meno sollecitate;
  • Cura post-tatuaggio: la corretta detersione, idratazione e protezione dai raggi UV sono essenziali per evitare complicazioni e preservare il colore nel tempo.
  

Tatuaggi: cosa fare dopo averne fatto uno?

Come abbiamo già detto, il tatuaggio è, a tutti gli effetti, una ferita sulla pelle e come tale va trattato con attenzione per evitare problemi come croste spesse, cicatrici o sbiadimento precoce. Per questo una corretta cura post-tatuaggio è essenziale e ti aiuterà a preservare la nitidezza dei colori, prevenire infezioni e favorire una guarigione ottimale.

Vediamo passo dopo passo come curare un tatuaggio quando è appena stato fatto.

 
Prime ore post tatuaggio: come curarli appena fatti

Dopo aver terminato il tatuaggio, il tatuatore pulisce accuratamente l’area e applica una benda protettiva (solitamente una pellicola trasparente o una medicazione traspirante). Questa protezione serve a evitare il contatto con batteri e a ridurre il rischio di infezioni nelle prime ore, quando la pelle è più vulnerabile.

Ecco alcune indicazioni fondamentali da seguire subito dopo l’uscita dallo studio del tatuatore:

  • non rimuovere subito la protezione: tienila per almeno 2-4 ore, o seguendo le indicazioni del tatuatore;
  • rimuovi la pellicola solo in un ambiente pulito, preferibilmente a casa;
  • lava il tatuaggio delicatamente con acqua tiepida e un detergente senza profumi, senza e con pH neutro;
  • asciuga tamponando con un asciugamano pulito (senza strofinare) facendo attenzione che non rilasci pelucchi;
  • lascia respirare la pelle per qualche minuto, poi applica un sottile strato di pomata post-tatuaggio;
  • evita di coprirlo nuovamente, a meno che non ci siano perdite di fluidi o necessità specifiche.

In linea generale, è buona norma seguire le indicazioni del tatuatore, che solitamente consiglia una crema specifica per favorire la guarigione. Queste creme, sebbene lenitive e idratanti, non hanno funzione disinfettante. Per questo motivo, è essenziale attenersi alle istruzioni ricevute e non utilizzare prodotti non consigliati, che potrebbero alterare il processo di guarigione del tatuaggio.

  
Tatuaggi come curarli nei giorni e mesi successivi

Abbiamo visto che il processo di guarigione superficiale dura in media 15-30 giorni, ma la pelle sottostante continua a rigenerarsi per alcuni mesi.

Durante questo periodo, è fondamentale adottare le giuste precauzioni per evitare infezioni e garantire un aspetto uniforme e duraturo al tatuaggio. Le principali sono:

  1. Detersione quotidiana della pelle tatuata: lava il tatuaggio una o due volte al giorno con acqua tiepida e un detergente delicato. Non usare spugne o salviette ruvide, il contatto deve avvenire solo con le mani pulite.

  2. Idratazione costante: la pelle tatuata tende a seccarsi facilmente. Dopo la detersione, applica una crema lenitiva e idratante.

  3. Protezione dal sole: i raggi UV sono i peggiori nemici dei tatuaggi perché sbiadiscono i colori e rendono la pelle più sensibile. Per almeno un mese dopo il tatuaggio, evita l’esposizione diretta al sole e usa sempre una protezione solare SPF 50+ sulle zone tatuate, anche in città.

  4. Evita il contatto con superfici sporche e vestiti aderenti: indossa abiti morbidi e in cotone, evitando tessuti sintetici o capi troppo stretti che potrebbero sfregare sulla pelle. Se lavori in ambienti polverosi o a rischio contaminazione, puoi proteggere il tatuaggio con una benda traspirante per qualche giorno.

  5. Non grattare il tatuaggio e non rimuovere le croste: durante la guarigione, è normale avvertire prurito e desquamazione. Resisti alla tentazione di grattarti, togliere le croste in modo forzato potrebbe lasciare macchie, cicatrici o zone con perdita di colore. Se il prurito è fastidioso, prova a tamponare la pelle con acqua fredda o a usare uno spray lenitivo con acqua termale.

Prendersi cura di un tatuaggio non è complicato, ma è essenziale per mantenerlo perfetto nel tempo. Seguendo una corretta routine di detersione, idratazione e protezione dal sole, potrai preservare i colori del tuo tattoo e favorire una guarigione rapida e sicura della tua pelle.

 

Cosa mettere sui tatuaggi appena fatti: la tipologia di crema adatta

Uno degli aspetti più importanti della cura post-tatuaggio è l’uso di una crema specifica, formulata per idratare, proteggere e favorire la rigenerazione della pelle. La scelta del prodotto giusto può fare la differenza tra un tatuaggio che guarisce perfettamente e uno che sviluppa crosticine spesse, zone di colore sbiadite o irritazioni.

Ma quale crema per tatuaggi scegliere? La maggior parte delle creme post-tatuaggio contiene Pantenolo (pro-vitamina B5), un principio attivo noto per le sue proprietà lenitive e rigeneranti. Il Pantenolo aiuta a mantenere la pelle elastica e idratata, evitando che si secchi eccessivamente, condizione che potrebbe compromettere la qualità del tattoo. Oltre al Pantenolo, è possibile scegliere creme arricchite con vitamina E, burro di karité o estratti vegetali lenitivi, che contribuiscono a calmare il rossore e il prurito tipici della fase di guarigione.

Invece, per quanto riguarda le tempistiche, solitamente è consigliato aspettare 12-24 ore dopo la realizzazione del tatuaggio per applicare la crema, rimuovendo prima la pellicola protettiva applicata dal tatuatore.

Prima di spalmare il prodotto, è fondamentale lavarsi bene le mani e detergere il tatuaggio con un sapone neutro e antibatterico. Non serve esagerare con la quantità, un velo uniforme è sufficiente per mantenere la pelle idratata senza occludere i pori.

Inoltre, l’applicazione della crema deve essere costante e regolare, di solito 2-3 volte al giorno, per tutto il periodo di guarigione (circa 10-30 giorni). È importante non mescolare più prodotti diversi e non utilizzare vaselina o creme a base di petrolati, che potrebbero impedire alla pelle di respirare, favorendo la formazione di irritazioni o infezioni.

In caso di arrossamenti persistenti o reazioni cutanee anomale, è consigliabile consultare il tatuatore o un sanitario, per valutare l’eventuale sostituzione della crema con una più adatta al proprio tipo di pelle.

 

Cerotto o benda per tatuaggio: quale scegliere?

In merito a cosa si deve mettere sui tatuaggi appena fatti, oltre ad una buona crema è importante capire la tipologia di benda o cerotto che si può usare in questa situazione.

L’uso di un cerotto per tatuaggio appositamente studiato aiuta a proteggere la zona tatuata da agenti esterni, prevenendo sfregamenti e contaminazioni. Inoltre, i cerotti giusti favoriscono la cicatrizzazione creando un ambiente ideale per la rigenerazione cutanea, mantenendo il tatuaggio idratato e protetto.

Esistono diverse tipologie di bende per tatuaggi e cerotti post-tatuaggio, ognuna con specifiche caratteristiche. La scelta dipende da vari fattori, tra cui la posizione del tatuaggio, la sensibilità della pelle e la necessità di protezione in ambienti particolarmente a rischio, come la piscina.

Ecco due soluzioni Presteril pratiche e sicure per la protezione del tatuaggio:

  1. Compresse sterili in TNT Soft di Presteril: morbide, traspiranti e non abrasive, sono ideali per le pelli sensibili e perfette per pulire delicatamente la pelle intorno al tatuaggio. Grazie alla loro struttura, permettono una pulizia efficace senza irritare la zona trattata, evitando traumi o sfregamenti eccessivi. Le compresse in TNT sono particolarmente utili nei primi giorni dopo la realizzazione del tatuaggio, quando la pelle è più sensibile e necessita di un’igiene accurata per favorire una guarigione ottimale.

  2. Cerotti Sili-Soft di Presteril: sono delicati e progettati per offrire massima aderenza senza irritare la pelle, grazie all’adesivo in silicone ipoallergenico. Sono particolarmente indicati per chi ha la pelle sensibile o per tatuaggi posizionati in zone soggette a sfregamento. Sono dotati di un innovativo sistema Easy Check (Stacca-Attacca) che permette di rimuoverli e riposizionarli senza perdere aderenza.

Per approfondire e scoprire altre tipologie di bende e cerotti delicati, leggi la nostra guida sui Cerotti per Pelli sensibili

 
Cerotto per tatuaggio in piscina: è davvero utile?

Dopo aver fatto un tatuaggio, una delle domande più comuni riguarda il come trattare la zona in piscina e se è necessario mettere un cerotto. Il cloro e i batteri presenti nell’acqua possono infatti compromettere la guarigione e sbiadire i colori del tatuaggio. Per questo motivo, viene sempre consigliato di aspettare almeno due settimane prima di immergersi, permettendo alla pelle di rigenerarsi correttamente.

Anche dopo questo periodo,un cerotto per proteggere il tatuaggio in piscina può essere un’ottima soluzione per ridurre gli effetti del cloro sull’alterazione dei pigmenti dell’inchiostro che renderebbero il tatuaggio meno brillante e meno definito.

Un cerotto impermeabile, una benda traspirante o una pellicola protettiva possono creare una barriera efficace contro l’acqua della piscina, anche se ricordiamo che se il tatuaggio è ancora in fase di guarigione, la scelta migliore rimane evitare del tutto la piscina. Se, invece, è già guarito, adottare precauzioni come l’uso di un cerotto per tatuaggio da piscina o di una protezione solare aiuterà a mantenere i colori brillanti e la pelle sana nel tempo.

 

Tatuaggi: cosa NON fare quando sono appena fatti?

Oltre a seguire le giuste pratiche di igiene e idratazione delle quali abbiamo parlato finora, è importante sapere cosa NON fare nei giorni successivi al tatuaggio.

Alcune abitudini sbagliate possono, infatti, prolungare il tempo di guarigione inutilmente. Vediamo le principali cose da evitare quando ci si è appena fatti un tatuaggio:

  1. Evita bagni, piscina e mare: nelle prime due settimane è consigliabile limitarsi a docce brevi con acqua tiepida, evitando di immergere il tatuaggio per lunghi periodi.

  2. Niente palestra, sudore e sfregamenti: lo sport eccessivo nei primi giorni può essere dannoso per la guarigione del tatuaggio. Il sudore e gli sfregamenti con vestiti attillati aumentano il rischio di infezioni e irritazioni. Per non stressare la pelle e favorire una guarigione ottimale, è meglio evitare allenamenti intensi, saune e attività che causano sudorazione eccessiva per almeno una settimana.

  3. Non esporre il tatuaggio al sole: i raggi UV sono i nemici dei tatuaggi appena fatti. L’esposizione al sole può causare sbiadimento precoce, irritazioni e ritardi nella cicatrizzazione. Per le prime 2-3 settimane, è meglio coprire la zona tatuata con vestiti di cotone traspiranti. Anche una volta guarito, è indispensabile applicare una protezione solare SPF 50+ per preservare i colori e la definizione del disegno.

  4. Non usare prodotti sbagliati: non tutte le creme sono adatte ai tatuaggi. Prodotti contenenti alcol, profumi, vaselina o sostanze chimiche aggressive possono ostacolare la cicatrizzazione e irritare la pelle.

  5. Non grattare né rimuovere crosticine: grattarsi o rimuovere le croste manualmente può causare perdita di colore del tatuaggio ma soprattutto cicatrici permanenti.

  6. Non dormire con lenzuola sporche o animali domestici: durante la notte, il tatuaggio potrebbe rilasciare piccoli residui di inchiostro e plasma. Per evitare infezioni, è importante cambiare spesso le lenzuola e assicurarsi che siano sempre pulite. Inoltre, se si dorme con animali domestici, è meglio evitare che entrino in contatto con il tatuaggio, per prevenire contaminazioni batteriche.

Ricorda di seguire sempre le istruzioni del tuo tatuatore, mantenere la pelle idratata e protetta e avere un po’ di pazienza.

 
Conclusioni

Come avrai capito leggendo questa guida, prendersi cura di un tatuaggio appena fatto richiede attenzione e costanza.

Igiene, idratazione e protezione sono le parole chiave: lavare il tatuaggio con delicatezza, applicare la crema giusta e scegliere cerotti specifici se necessario aiuta a prevenire infezioni e garantire una guarigione ottimale. È importante anche evitare sole, acqua e sfregamenti e rispettare i tempi di cicatrizzazione senza avere fretta. Con queste semplici regole, il tatuaggio manterrà il suo aspetto migliore e potrai godertelo a lungo con colori vividi e ben definiti.

Infine, ricordiamo che questa guida ha uno scopo informativo. Se hai dubbi o disagi inaspettati post tatuaggio, è sempre meglio consultare un medico che possa offrire consigli personalizzati e sicuri.

 

Dopo aver fatto un tatuaggio, la pelle può iniziare a desquamarsi e prudere, segno che il rinnovamento cutaneo è in corso. In questa fase, l’idratazione è essenziale per evitare che la pelle diventi troppo secca e favorisca lo sfaldamento prematuro dell’inchiostro.
Un lieve arrossamento e un leggero gonfiore nei primi giorni sono normali. Tuttavia, è bene contattare un medico se compaiono dolore intenso e persistente, pus giallastro o secrezioni maleodoranti, gonfiore e rossore che si estendono oltre il tatuaggio e febbre o malessere generale. Questi sintomi potrebbero indicare un’infezione, che va trattata tempestivamente con un medico.

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Ti è mai capitato di indossare scarpe nuove e ritrovarti, dopo poche ore, con fastidiose vesciche ai piedi? Oppure di affrontare una lunga camminata e scoprire che l’attrito costante ha lasciato il segno sulla tua pelle? Le vesciche sono un problema più comune di quanto si pensi e possono trasformare anche la giornata più piacevole in un’esperienza dolorosa.

Prevenirle e curarle nel modo giusto è più semplice di quanto immagini! In questo articolo scopriremo tutto ciò che devi sapere sulle vesciche ai piedi: come si formano, quali sono i rimedi migliori e, soprattutto, quali cerotti scegliere per proteggere la pelle e accelerare la guarigione.

 

Vesciche ai piedi: cosa sono e come si formano?

Le vesciche ai piedi sono piccole sacche piene di liquido che si formano a causa di sfregamenti ripetuti, pressione eccessiva o sudorazione.

La comparsa delle vesciche avviene quando lo strato più esterno della pelle (epidermide) si separa dal derma a causa di uno sfregamento continuo, un’ustione o un’irritazione, creando una piccola sacca che si riempie di liquido sieroso. A livello medico, vengono definite flittene e rappresentano un meccanismo di difesa naturale del corpo: il liquido contenuto al loro interno crea un cuscinetto protettivo che riduce il rischio di ulteriori danni ai tessuti sottostanti e favorisce la guarigione. Generalmente, la pelle che ricopre la vescica è sottile e delicata e, se si rompe accidentalmente, può lasciare scoperto uno strato di pelle sensibile e dolorante.

 
Perché si formano le vesciche ai piedi: cause comuni

Come abbiamo visto, le vesciche sono una risposta naturale del corpo a un’irritazione della pelle e possono avere diverse cause. Sebbene le più comuni siano legate a sfregamenti ripetuti e pressioni eccessive, esistono anche fattori meno noti che possono favorirne la comparsa.

Uno sfregamento continuo sulla pelle è la causa principale delle vesciche, in particolare su piedi e mani. Questo avviene quando la pelle è sottoposta a un attrito costante, che porta alla separazione dell’epidermide dagli strati sottostanti e alla formazione della bolla di liquido sieroso.

Le situazioni più comuni che possono causare vesciche da attrito sono:

  • scarpe nuove, strette o inadatte, che sfregano contro il piede;

  • scarpe con i tacchi, che esercitano una pressione eccessiva su specifiche aree del piede;

  • attività sportive intense (corsa, escursionismo, ciclismo) senza calzature adeguate;

  • lavori manuali ripetitivi (come usare attrezzi o strumenti senza guanti protettivi);

  • strumenti musicali a corde o percussioni, che causano vesciche sulle dita;

  • pelle umida o sudata, che ammorbidisce l’epidermide e la rende più vulnerabile agli sfregamenti.

Anche le ustioni possono causare la comparsa di vesciche. Il calore eccessivo danneggia gli strati superficiali della pelle, provocando il distacco dell’epidermide e la formazione di una bolla di liquido protettivo. Tuttavia, in questo articolo ci concentreremo sulle vesciche da sfregamento, ma se vuoi approfondire anche questo aspetto leggi la nostra guida sulle Ustioni e i rimedi più comuni.

 

Rimedi per vesciche ai piedi: come curarle?

Sappiamo che le vesciche ai piedi possono essere fastidiose e dolorose, ma con la giusta cura guariscono rapidamente senza complicazioni. Il primo passo fondamentale è valutare la situazione: la vescica è ancora chiusa o si è già aperta? In base a questo, cambia il modo in cui intervenire, vediamo insieme come.

 
Rimedi vescica chiusa: meglio lasciarla intatta

Se la vescica non è troppo grande e non causa dolore intenso, il modo migliore per favorire la guarigione è lasciarla intatta. Il liquido all’interno agisce come una barriera naturale, proteggendo la pelle sottostante e facilitando il processo di riparazione.

Ecco cosa fare:

  1. lavare delicatamente la zona con acqua tiepida;

  2. asciugare con attenzione, tamponando con un panno morbido per evitare di irritare la pelle o di scoppiare la vescica;

  3. applicare un cerotto protettivo per prevenire ulteriori sfregamenti, scegliendo un cerotto specifico per vesciche che aiuti a ridurre la pressione sulla zona interessata;

  4. evitare di scoppiare la vescica, a meno che non sia estremamente grande e dolorosa.

 
Rimedi vescica dolorosa: drenare in sicurezza

Se la vescica è grande e rende difficile camminare, potrebbe essere necessario drenare il liquido al suo interno per alleviare il dolore. Questa operazione va fatta con la massima attenzione per evitare infezioni.

Ecco i passaggi da seguire:

  1. disinfettare la pelle intorno alla vescica con un antisettico delicato;

  2. utilizzare una siringa sterile o un ago monouso per praticare un piccolo foro laterale;

  3. far fuoriuscire il liquido con una leggera pressione usando una garza sterile, senza rimuovere la pelle della vescica;

  4. applicare un disinfettante e coprire la zona con un cerotto specifico per proteggere la pelle sottostante.

È importante considerare che una vescica aperta espone la pelle viva agli agenti esterni, aumentando il rischio di infezioni. In questo caso, è importante proteggere l’area e favorire la cicatrizzazione.

 
Cosa mettere sulle vesciche per farle cicatrizzare?

L’applicazione di una pomata per vesciche ai piedi può aiutare a lenire il dolore, proteggere la pelle e stimolare la rigenerazione cutanea. Le creme più efficaci sono quelle con proprietà cicatrizzanti, lenitive e antibatteriche. Le pomate vanno applicate solo sulla pelle pulita e asciutta, evitando di spalmarle sulla membrana ancora intatta della vescica se ancora non è stata drenata.

Dopo aver applicato la crema, è consigliabile proteggere la vescica con cerotti per vesciche appositamente studiati per creare una barriera contro sfregamenti e agenti esterni. Con la giusta combinazione di creme cicatrizzanti e cerotti protettivi, è possibile alleviare il dolore e favorire una rapida cicatrizzazione, permettendo ai piedi di tornare in perfetta forma nel minor tempo possibile.

 

 

Cerotti per vesciche: quali scegliere?

I cerotti per vesciche agiscono creando una barriera protettiva per la pelle lesionata e evitano ulteriori sfregamenti che potrebbero peggiorare la situazione. La scelta del cerotto giusto dipende dalla posizione della vescica e dal livello di comfort desiderato.

Vediamo insieme alcune caratteristiche fondamentali da considerare quando si scelgono i cerotti per vesciche:

  • materiale traspirante: i cerotti devono garantire un buon passaggio dell’aria per evitare accumuli di umidità che potrebbero rallentare la guarigione;

  • presenza di un tamponcino: riduce la pressione e il dolore, proteggendo la zona lesionata dagli urti e dallo sfregamento con scarpe e calzini;

  • adesione sicura e lunga durata: un buon cerotto deve restare ben saldo sulla pelle, senza rischiare di staccarsi troppo presto o creare irritazioni;

  • componenti lenitive e cicatrizzanti: alcuni cerotti sono arricchiti con ingredienti come acido ialuronico o disinfettanti, che accelerano la guarigione e prevengono infezioni.

 
Cerotti vesciche: come funzionano?

La funzione principale dei cerotti utilizzati per le vesciche è quella di creare una barriera protettiva che impedisce alla lesione di peggiorare e di infettarsi. Infatti, grazie alla loro struttura, offrono diversi benefici:

  • protezione dallo sfregamento: riducono l’attrito con le calzature, evitando che la pelle lesa venga ulteriormente irritata;

  • sollievo dal dolore: il loro tamponcino ammortizzante attenua la pressione esercitata sulla vescica, diminuendo il fastidio durante la camminata;

  • prevenzione di infezioni: fungono da barriera contro batteri e impurità, riducendo il rischio di complicazioni.

Invece, in merito alle tipologie di cerotti più adatte, possiamo dire che quando una vescica si rompe o viene drenata, è importante scegliere cerotti traspiranti e delicati sulla pelle, che garantiscano protezione e comfort senza ostacolare il naturale processo di cicatrizzazione.



  1. Cerotti Acido Ialuronico : sono cerotti con acido ialuronico, attivo che aiuta a mantenere il giusto livello di idratazione e accelera il processo di cicatrizzazione. Sono progettati con una forma anatomica che garantisce un’aderenza perfetta anche sulle vesciche più irregolari.

  2. Cerotti flessibili: sono traspiranti e conformabili, perfetti per le vesciche situate sulle dita dei piedi o in zone difficili da proteggere. Hanno un adesivo ipoallergenico e un tamponcino con disinfettante, che aiuta a prevenire infezioni e mantiene la ferita in un ambiente protetto.

 
Come applicare un cerotto per vesciche senza errori

Per ottenere il massimo beneficio dai cerottiper vesciche, è fondamentale applicarli nel modo corretto, seguendo alcuni semplici passaggi:

  1. lava e disinfetta la zona: prima di applicare il cerotto, è fondamentale pulire accuratamente la zona interessata. Se la vescica è intatta, puoi utilizzare un disinfettantedelicato per ridurre il rischio di infezioni. Assicurati che l’area sia ben asciutta prima di procedere con la medicazione o l’applicazione del cerotto;

  2. applica il cerotto senza creare pieghe: posiziona il cerotto in modo da coprire interamente la vescica e fai aderire bene i bordi per evitare infiltrazioni di sudore o sporco;

  3. lascia il cerotto in posizione: i cerotti per vesciche non vanno cambiati troppo frequentemente, a meno che non si stacchino da soli o si sporchino. In ogni caso, è bene seguire le indicazioni che trovi sulla scatola dei cerotti che hai acquistato perché alcuni potrebbero richiedere una sostituzione più frequente;

  4. rimuovi delicatamente: quando è il momento di sostituirlo, non strapparlo via velocemente per evitare di danneggiare la pelle sottostante. Stacca il cerotto con delicatezza, eventualmente aiutandoti con un po’ di acqua tiepida per ammorbidire l’adesivo.

Riguardo quest’ultimo punto, puoi consultare la nostra guida dedicata che ti spiega al meglio Come togliere un cerotto senza farsi male.

 

Vesciche piedi rimedi naturali: funzionano davvero?

I rimedi naturali per le vesciche ai piedi possono offrire sollievo e favorire la guarigione, ma la loro efficacia dipende dalla grandezza e dallo stato della vescica. Se la vescica è piccola, chiusa e non dolorosa, si possono utilizzare soluzioni come gel di aloe vera, noto per le sue proprietà lenitive e cicatrizzanti. Anche un pediluvio con acqua e sale o bicarbonato può avere un effetto calmante e disinfettante, ma è importante asciugare bene i piedi dopo il trattamento, perché l’umidità favorisce la comparsa di nuove vesciche.

Tuttavia, se la vescica è aperta o già infetta è meglio evitare soluzioni fai-da-te e optare per trattamenti specifici, come cerotti medicati o pomate cicatrizzanti. Inoltre, se compaiono segni di infezione – come pus, gonfiore e dolore persistente – è fondamentale consultare un medico. La prevenzione resta sempre la miglior strategia, infatti indossare scarpe comode, calze traspiranti e mantenere la pelle idratata aiuta a ridurre il rischio di vesciche e a proteggere la salute dei piedi.

 
Vesciche mani: è possibile? Cosa usare?

Sebbene le vesciche siano più comuni sui piedi, possono formarsi anche sulle mani, soprattutto in chi svolge lavori manuali, utilizza strumenti come racchette, remi, attrezzi da palestra o maneggia frequentemente oggetti pesanti. L’attrito ripetuto, unito all’umidità e al sudore, può irritare la pelle fino a generare bolle piene di liquido, proprio come accade sui piedi.

I rimedi per le vesciche alle mani seguono le stesse indicazioni di quelle ai piedi che abbiamo già approfondito: è fondamentale non romperle, disinfettare bene la pelle e proteggerla con cerotti specifici, che aiutano a ridurre lo sfregamento e favorire la guarigione.

Tuttavia, poiché le mani sono costantemente esposte all’ambiente esterno, è importante cambiare la medicazione più spesso, per evitare il rischio di infezioni.

Invece, per prevenire la comparsa delle vesciche, è utile indossare guanti protettivi quando si svolgono attività manuali intense e, se si soffre di sudorazione eccessiva, applicare talco assorbente per ridurre l’umidità e l’attrito sulla pelle.

 
Conclusioni: consigli pratici per la cura delle vesciche ai piedi

Siamo arrivati alla fine di questo articolo in cui abbiamo visto come trattare e curare le vesciche, dai rimedi più efficaci fino ai cerotti migliori per proteggerle e favorire la guarigione. Ora è il momento di riassumere alcuni consigli pratici che possono fare davvero la differenza nella prevenzione e nella cura di questo fastidioso problema:

  1. scegli scarpe comode e adatte alla tua attività, né troppo strette né troppo larghe. Una buona calzatura è la prima difesa contro le vesciche!

  2. indossa calze di qualità, in cotone morbido o tessuti tecnici, per ridurre l’umidità e prevenire sfregamenti;

  3. evita di camminare a lungo con i piedi umidi o sudati;

  4. applica cerotti specifici per vesciche nelle zone più soggette a sfregamento, soprattutto prima di un’escursione o di un’attività sportiva;

  5. non bucare la vescica! Se rimane intatta, protegge la pelle sottostante e previene infezioni;

  6. se la vescica si rompe da sola, disinfetta immediatamente la zona e coprila con un cerotto medicato per favorire la guarigione;

  7. evita di camminare scalzo quando hai una vescica per ridurre il rischio di infezioni batteriche;

Seguendo questi accorgimenti, potrai dire addio alle vesciche e goderti ogni passo senza fastidi!


Se la vescica (o la bolla) è grande e fastidiosa (o dolorosa), è necessario drenare il liquido sotto la pelle facendo un piccolo foro. È possibile usare un ago sterile, disinfettando la cute prima e dopo la procedura e lasciando intatto il tetto della bolla per accelerare il processo di guarigione.
I cerotti per vesciche su mani e piedi. se di qualità, sono progettati per resistere anche per molte ore. Quindi non è necessario sostituirli spesso, bensì va cambiato quando inizierà a staccarsi da solo o quando la bolla formata dal liquido della vescica sotto medicazione, raggiunge il suo bordo.

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In caso di lesioni cutanee disinfetta e medica la ferita con compresse sterili.

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Step 2

Applica la benda elastica avvolgendo interamente la zona interessata senza stringere troppo.

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Ti saranno sufficienti pochi giri per ottenere un bendaggio sicuro.

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Rimuovi delicatamente: la benda autoadesiva non strappa i peli e l’operazione è del tutto indolore.

Sono dispositivi medici CE 0051. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Aut. Min. Sal del 31/01/2024.

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